AVVENTO IN FAMIGLIA
7 Dicembre
sabato
Preparativi
(Ogni festa che organizziamo, per essere davvero bella, necessita di tanti PREPARATIVI!”
(Samuel Mastracchio, 10 anni)
Pronti per "Operazione Presepe"?
Anche se i cristiani celebrano la nascita di Cristo il 25 dicembre sin dal VI secolo, fu solo nel XIII secolo che San Francesco d’Assisi, ispirato dal desiderio di rendere più visibile il mistero della Natività e far sperimentare la bontà di Dio, allestì il primo presepe vivente in una grotta, con animali e fedeli che interpretavano i vari personaggi.
E’ alla vista delle grotte intorno a Greccio, un piccolo paese dell’Italia centrale, che San Francesco si ricordò delle grotte di Betlemme, visitate durante il suo viaggio in Terra Santa. In quel momento nacque in lui il desiderio celebrare lì la notte di Natale. Due settimane prima di Natale chiamò il suo amico Giovanni e gli disse: «Scegli una grotta dove farai costruire una mangiatoia ed ivi condurrai un bove ed un asinello, e cercherai di riprodurre, per quanto è possibile la grotta di Betlemme! Voglio vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato» (Tommaso da Celano, Vita Prima).
Il 25 dicembre arrivarono a Greccio molti frati da diversi luoghi, oltre a uomini e donne del paese, portando fiori e fiaccole per illuminare quella notte santa. Quando Francesco arrivò, trovò il presepe con la mangiatoia piena di fieno, il bue e l’asino. Allora cominciò a cantare della nascita del neonato Re povero e della piccola città di Betlemme, e lo fece con parole tanto dolci che tutti furono pieni di una grande gioia e pace.
Con le sue parole e i suoi gesti, Francesco era riuscito a risvegliare, nel cuore degli uomini e delle donne, quell’amore verso Dio che sembrava addormentato.
L’amico Giovanni ebbe anche una straordinaria visione: un bambino piccolo addormentato e adagiato nella mangiatoia che Francesco stringeva teneramente tra le braccia. Improvvisamente il Bambino si svegliò, sorrise a Francesco, gli accarezzò le guance e gli afferrò la barba tra le sue manine!
Da quel Natale, i cristiani, in maniera semplice e artistica, allestiscono il presepe per accogliere, nella propria casa, la casa di Gesù e la gioia della sua nascita.
Ho chiesto all’asino di darmi la forza per portare le mie preoccupazioni e le preoccupazioni dei miei amici, tutti i problemi troppo pesanti da portare da soli.
Ho chiesto al bue di darmi il suo calore affinché potessi scaldarmi con il suo respiro dal freddo inverno di un mondo senza amore.
Ho chiesto alla pecora di non essere una pecora che segue stupidamente il gregge o falsi pastori, ma una pecora fedele del Buon Pastore che guida verso pascoli di vita;
Ho chiesto al pastore di insegnarmi a leggere nella notte il messaggio delle stelle che mi indichi come rimanere sulla rotta della Speranza e seguire la strada della vera Gioia, dell’unica Gioia.
Ho chiesto a Giuseppe di non farmi scoppiare di rabbia quando le cose non vanno come vorrei, e di aiutarmi invece a lasciarmi custodire nel silenzio della pazienza e della pace.
Ho chiesto a Maria di darmi il coraggio delle sfumature quando giudico gli altri e gli eventi. Lei che non sempre ha compreso le azioni di suo Figlio, mi insegni la sapienza del meditare ciò che non comprendo e di fidarmi.
Ho chiesto alla mangiatoia ancora vuota di accogliermi così come sono povero, nudo e fragile di fronte al cosmo e al grande mistero dell’uomo.
(liberamente tratto da un testo di Michel Cool-Tadel)
Clicca qui per ascoltare e vedere la bellissima storia del primo presepe!