Ho divorziato, la Chiesa mi esclude?

La Chiesa ha a cuore i separati, i divorziati, le persone in una nuova unione, perché Dio è loro infinitamente fedele e non li abbandona. Dio, infatti, non fa differenza: ama tanto quelli che sembrano vivere secondo ciò che ci chiede e quelli che vorrebbero prendere strade secondarie o trovarsi loro malgrado su questi sentieri.

Non vivo più con il mio ex coniuge, sono escluso da certe pratiche?

Le persone separate o divorziate che continuano a vivere la fedeltà all’ex coniuge possono sempre contare sull’aiuto dei sacramenti per vivere la loro fede e il loro cammino di santità.

Per le persone in una nuova unione, la Chiesa desidera che sviluppino il più possibile uno stile di vita cristiana attraverso la partecipazione alla Messa, la vita di preghiera, l’ascolto della Parola di Dio, l’adorazione eucaristica e la partecipazione alla vita comunitaria e al servizio.

D’altra parte, non potranno più vivere il sacramento della riconciliazione, né l’Eucaristia. Questo perché per ricevere questi sacramenti bisogna essersi prima riconciliati con Dio, pentirsi del peccato e prendere la risoluzione. Poiché la Chiesa cattolica non riconosce il divorzio, ritiene che le persone divorziate in una nuova unione non vivano più nella fedeltà all’ex coniuge, a meno che non vivano “come fratello e sorella” con il nuovo compagno di vita.